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beSharp porta la tecnologia della Formula 1 sui Kart grazie a Performance Technology e Mattia Vita (ITA)

Se credete che mondo dei kart è una semplificazione della Formula 1, dove si fanno le “gare vere”, allora sappiate che sbagliate di grosso. I kart sono una disciplina molto impegnativa con una notevole componente tecnica e tecnologica. beSharp Performance Technology, la divisione di ricerca e sviluppo di beSharp, si è lanciata in un progetto estremamente ambizioso: portare la tecnologia che oggi diamo per scontata in Formula 1 nelle gare di kart.

Formula 1 e kart, non è come sembra

Abbiamo visitato il tendone di beSharp a Desenzano del Garda in occasione delle ROK Superfinals sul tracciato di South Garda karting (uno dei più importanti d’Europa).

Innanzitutto, non è vero che la Formula 1 è piena di tecnologia mentre i kart non ne hanno. Semplicemente, la componente tecnologica ha ancora una penetrazione diversa. Mentre per chi fa Formula 1 è oramai un’abitudine consolidata, chi corre con i kart non la considera ancora un vantaggio strategico. Nelle vetture di Formula 1, infatti, ci sono una infinità di sensori estremamente sofisticati per raccogliere montagne di dati che vengono elaborati in tempo reale. In questo modo, una scuderia può capire velocemente se ci sono problemi tecnici e migliorare le prestazioni di veicolo e pilota.

Questa tecnologia, però, non può essere trasportata così com’è sui kart. Un kart pesa molto meno di una Formula 1 e un incremento anche minimo ha delle conseguenze. Inoltre, diversamente dalla Formula 1, il regolamento vieta esplicitamente qualunque forma di comunicazione tra pilota e box durante le gare.

Ed è qui che si inserisce beSharp con la sua divisione di ricerca e sviluppo beSharp Performance Technology. L’obiettivo dell’azienda è quello di raccogliere dati di telemetria durante le prove per poter supportare al meglio meccanici e pilota usando dei dispositivi che non penalizzano la vettura durante la corsa.

beSharp Performance Technology e l’adattamento della tecnologia

Le sfide da affrontare sono tante, ma tutte anche molto interessanti. Innanzitutto, bisogna ripensare i sensori in maniera tale da essere molto leggeri e occupare il minor spazio possibile. Secondariamente, non essendoci (ancora) una necessità di comunicazione continua da parte dei kart, i circuiti non sono normalmente attrezzati in termini di connessione di rete.

Questo però non vuol dire che i Kart non sono privi di tecnologia. Ne sono solo attrezzati in maniera diversa dalla Formula 1. Spesso, la raccolta dei dati è meno articolata e la loro analisi avviene sempre ex-post. Per cui, è difficile collegare con certezza una informazione raccolta al contesto preciso di mezzo e pilota.

Quindi, che cosa ha fatto beSharp Performance Technology con i kart? Per raccogliere i dati di telemetria; ovverosia giri del motore, velocità, temperatura, condizione del carburante e molto altro lo staff di beSharp ha progettando e costruito dei sensori appositi: piccoli, leggeri e in grado di sostenere temperatura e vibrazioni. I problemi di comunicazione, invece, sono stati risolti trasferendo i dati quando il kart arriva nelle vicinanze di una palina mobile lungo il tracciato. Per i più tecnici, questo prende il nome di “rete opportunistica”.

I dati raccolti ad ogni giro sono elaborati in tempo reale da AWS, il cloud di Amazon, e presentati in tempi brevissimi ai tecnici, che possono aiutare il pilota a migliorare le sue prestazioni.

Una strada ancora lunga

La strada per beSharp Performance Technology è ancora lunga, non solo perché ci sono ancora un sacco di cose da fare, ma anche perché i kart sono solo una delle numerose applicazioni possibili.

Parlando con Alessandro Molina, co-fondatore e CFO di beSharp, uno dei prossimi passi è quello di integrare il sistema con quelle che sono le apparecchiature “standard di fatto” montate sui kart. Inoltre, è allo studio un approccio per migliorare la connettività facendo leva anche su tecnologie cellulari.

Restiamo quindi alla finestra ad aspettare ciò che ci aspetta dal mondo dei kart. Non escludiamo però il fatto che da qui a pochi anni potremo assistere a dinamiche molto più simili a quelle della Formula 1.